"L’ispettore pestò un detenuto" La procura chiede la condanna
Si avvia verso le battute finali il processo a carico di un poliziotto dell'Arginone. . La difesa: "Accuse inverosimili"
Si avvia verso la conclusione il processo a carico dell'ispettore di polizia penitenziaria Roberto Tronca, accusato di tentata violenza privata e lesioni aggravate dall'odio razziale. All'inizio del procedimento, il poliziotto doveva rispondere anche di spaccio di droga, accusa però completamente caduta. Secondo la procura, Tronca avrebbe prima sollecitato un proprio confidente a far emergere i nomi dei responsabili di un giro di droga tra le mura del carcere. Poi, non riuscendo ad avere le informazioni che cercava, avrebbe picchiato un detenuto nordafricano. Quest'ultimo lo ha però denunciato, costituendosi in seguito parte civile.
Ieri pomeriggio, davanti al gup Vartan Giacomelli, si è discusso il processo in rito abbreviato. Il sostituto procuratore Isabella Cavallari ha chiesto per l'ispettore la condanna a un anno di reclusione. Il difensore del poliziotto, l'avvocato Denis Lovison, ha contestato le imputazioni punto su punto, chiedendo l'assoluzione. "Le accuse rivolte a Tronca sono inverosimili - ha dichiarato il legale - e non sono supportate da nulla rispetto alle dichiarazioni del denunciante. Il referto medico che dovrebbe fungere da prova, è successivo al momento del presunto pestaggio di ben nove giorni. Si tratta quindi di un documento tardivo. Come facciamo a sapere che il detenuto non sia stato picchiato da qualcun altro?". Al termine della discussione, il giudice ha rinviato al 23 dicembre per repliche e sentenza.
Fonte: ilrestodelcarlino.it