Johnny lo Zingaro, il video dell’arresto del criminale fuggito dal carcere: la polizia in azione nel casolare del Sassarese
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È finita dopo dieci giorni la fuga di Giuseppe Mastini noto come "Johnny lo Zingaro", evaso il 6 settembre dal carcere di Sassari approfittando di un permesso premio. La polizia di Stato, in collaborazione con la polizia penitenziaria, lo ha infatti rintracciato in mattinata in un casolare a Taniga, frazione rurale di Sassari immersa nel verde. Nell'ambito delle operazioni gli agenti hanno arrestato in flagranza anche Lorenzo Panei, classe 1969, proprietario del villino dove è stato ritrovato, con l'accusa di favoreggiamento. La sua, ha spiegato lo stesso Mastini agli uomini della polizia al momento della cattura, è stata una fuga d'amore, progettata per stare con la compagna (anche lei in stato di fermo), ma non solo. Durante il permesso premio, aveva preso una boccata di libertà e a lui, che usciva ed entrava dal carcere dall'età di 14 anni, era piaciuta a tal punto da non voler più rientrare dietro le sbarre. Ora le indagini dovranno chiarire diversi punti e appurare le responsabilità, ma i primi dettagli sembrano indicare una fuga ben organizzata. Secondo fonti investigative, Mastini si sarebbe recato subito al casale di Taniga: durante il permesso, aveva poi quasi tutta la giornata libera e l'ha trascorsa con la compagna, automunita. I due dunque avrebbero avuto il tempo di organizzarsi e fare la spesa in modo da nascondersi per qualche giorno. Il tempo di far calmare le acque e, questa l'ipotesi della polizia, avrebbe fatto perdere definitivamente le sue tracce anche salpando per la Corsica. La cattura ha posto fine a tutti i progetti di fuga: Mastini, ricordano fonti della polizia, avrebbe potuto chiedere la semi-libertà dal prossimo anno, ma l'ipotesi ora appare più lontana.
Fonte: Ilfattoquotidiano.it
"Johnny lo Zingaro? Bene l'arresto ma ora cambi il sistema dei permessi"
Vincenzo Chianese, Segretario generale di Es Polizia
''Ai colleghi delle squadre mobili di Sassari e Cagliari, a quelli del Servizio centrale operativo di Roma per la Polizia di Stato e a quelli del Nucleo investigativo centrale di Roma della Polizia penitenziaria vanno le nostre più vive congratulazioni per essere riusciti a individuare e catturare il pericoloso latitante che, tra le numerose altre clamorose imprese criminali nel 1987, durante una delle precedenti evasioni, aveva assassinato a sangue freddo l'agente della Polizia di Stato Michele Giraldi e ferito gravemente il collega Mauro Petrangeli, entrambi del Commissariato X Tuscolano''.
Così Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia. ''Questa ennesima evasione dello stesso pericoloso criminale - continua -è una delle prove tangibili del fatto che l'attuale sistema che regola la concessione dei permessi premio ai detenuti non funziona come dovrebbe e va assolutamente cambiato, così come devono cambiare le regole interne alle carceri dove, complici anche un sovraffollamento indegno di un Paese civile e gli organici del personale drammaticamente carenti, si moltiplicano le quotidiane e talvolta feroci aggressioni ai poliziotti penitenziari: ci auguriamo che questo appello non rimanga inascoltato, come i precedenti''.
"Ho fatto una grossa fesseria, lo so", ha dichiarato Giuseppe Mastini, 63 anni, noto come Johnny lo zingaro, l'ergastolo recluso nel carcere di massima sicurezza di Bancali, a Sassari, sparito dopo un permesso premio lo scorso 5 settembre, si e' arreso agli uomini della Squadra mobile della Questura di Sassari che stamattina l'hanno rintracciato in un casolare delle campagne di Taniga, tra Sassari e Sorso. "Volevo proseguire liberamente la mia relazione sentimentale", ha detto agli uomini coordinati dal dirigente Dario Mongiovi'. La sua fuga e' durata dieci giorni.
Fonte: affaritaliani.it