IL CNPP CONTRARIO AL GARANTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

19.07.2020

Sulle pagine del "ildubbio.news" è stato pubblicato l'articolo che segue in cui si paventa la previsione del Garante della Polizia Penitenziaria. Ovviamente, essendo un obbrobrio giuridico, il CNPP è contrario con le opportune motivazioni.

https://www.ildubbio.news/2020/07/18/garante-degli-agenti-penitenziari-da-provocazione-proposta-di-legge/

«Vogliamo anche noi un garante della polizia penitenziaria!», aveva detto provocatoriamente Donato Capece, il segretario generale del Sappe. Una provocazione la sua, anche perché sa benissimo che sarebbe un autogol pretendere seriamente una figura del genere, mentre fortunatamente esistono i sindacati che sono nati, appunto, per difendere i diritti dei lavoratori. D'altronde i sindacati della polizia penitenziaria hanno il loro rappresentanti in carcere che possono osservare eventuali violazioni nei loro confronti e denunciare. Com'è giusto che sia si incontrano in un tavolo sindacale con i dirigenti del Dap e sono voci prese in considerazioni dal ministro della Giustizia. Non solo. Molto spesso sono proprio i sindacati a denunciare le situazioni di degrado che riguardano i detenuti, perché sono i primi a sapere che il benessere deve riguardare tutta la popolazione penitenziaria, proprio per elevare la qualità del loro lavoro.

Eppure c'è chi ha preso sul serio la provocazione di Capece. Il deputato di Fratelli D'Italia Andrea Delmastro Delle Vedove ha presentato una proposta di legge per istituire il Garante nazionale dei diritti del personale del Corpo della polizia penitenziaria. «Mentre i detenuti godono di un sistema multilivello di Garanti dei loro diritti - è scritto nella proposta di legge -, gli agenti di Polizia penitenziaria sono abbandonati a sé stessi e sono spesso oggetto di malversazioni e azioni giudiziarie. Tutto questo non è più accettabile, soprattutto davanti alla furia cieca di chi vuole abbattere lo stato di diritto».

La proposta di legge si divide in tre capi. Il Primo è dedicato alle misure di riorganizzazione del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. «Con gli articoli da 1 a 3 si intende porre rimedio - si legge nella proposta a un atteggiamento schizofrenico dell'amministrazione, nella misura in cui allo stesso vertice amministrativo afferiscono sia i trattamenti rivolti ai detenuti che le operazioni di polizia penitenziaria». Obiettivo della legge è scindere il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di due dipartimenti distinti: uno dedicato al trattamento dei detenuti e l'altro dedicato al Corpo della polizia penitenziaria, per i quali si forniscono le principali attribuzioni amministrative.

Ma è il secondo capo è il clou della proposta di legge. Ovvero quello dedicato all'istituzione del Garante nazionale dei diritti del personale del Corpo della polizia penitenziaria. L'articolo istituisce il Garante e ne disciplina le attribuzioni. In sostanza è l'esatta fotocopia del Garante nazionale delle persone private della libertà. Oltre ad essere composto da un presidente e due membri, può visitare - si legge - "senza necessità di autorizzazione, gli istituti penitenziari, gli ospedali psichiatrici giudiziari ( che però non esistono fortunatamente più da qualche anni ndr) e ogni altra sede dove opera il personale del Corpo della Polizia Penitenziaria nonché, previo avviso e senza che da ciò possa derivare danno per le attività investigative in corso, le camere di sicurezza delle Forze di polizia, accedendo, senza restrizioni, a qualunque locale adibito o comunque funzionale alle esigenze restrittive".

Ora però bisognerà pur ricordare che la figura del Garante nazionale riguarda un obbligo derivante dalla ratifica del protocollo opzionale delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura. L'adesione a tale protocollo prevede che lo Stato debba predisporre un meccanismo nazionale indipendente ( Npm) per monitorare, con visite e accesso a documenti, i luoghi di privazione della libertà al fine di prevenire qualsiasi situazione di possibile trattamento contrario alla dignità delle persone. Per quanto riguarda la dignità del lavoratore - e quindi anche degli agenti penitenziari -, dopo lunghissime battaglie nel 1970 lo Stato italiano - grazie allo Statuto dei lavoratori - riconosce formalmente le rappresentanze sindacali aziendali. Ma questa è, appunto, tutta un'altra storia che non ha nulla a che vedere con il Garante nazionale, l'organismo statale indipendente che è in grado di monitorare, visitandoli, i luoghi di privazione della libertà che non riguardano solamente il carcere.

IL CNPP CONTRARIO AL GARANTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA. DI SEGUITO IL COMUNICATO CHE ILLUSTRA LE MOTIVAZIONI.

Roma, venerdì 17 luglio 2020

Ai Dirigenti Territoriali Ai Colleghi iscritti

Ai Colleghi non iscritti LORO SEDI

NOI INFORMIAMO NO al Garante della Polizia Penitenziaria


Nella vecchia Roma, così come nella nuova Roma, vigeva - e vige - un detto popolare: "stai facendo il giro delle sette chiese".

Ecco, qualcuno fa il giro delle "sette chiese" anche nella nostra Amministrazione, forse qualche collega? Forse i Sindacati del Corpo? Forse qualche dipendente del Comparto Funzioni Centrali?

Non è dato sapere chi sia, possiamo soltanto immaginare, ma francamente il nostro modo di Essere, il nostro modo di agire, quali Dirigenti del CNPP, sarà sempre improntato ad una profonda libertà di pensiero e ad un'etica comportamentale. Sottolineo Etica e non Morale, due concetti apparentemente simili ma profondamente diversi. L'Etica è atemporale, non ha inizio né fine e tende all'Ordine naturale delle cose, la Morale è contingente ai tempi che si vivono e può cambiare secondo i periodi e le epoche.

Così ci si potrebbe trovare a dover interagire, ahimè, con qualche sindacalista che anni addietro sosteneva con estrema convinzione l'attuale e vituperata "vigilanza dinamica" ed oggi invece sostiene con altrettanta convinzione la creazione di una nuova figura ... IL GARANTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA.

Cari Colleghi iscritti e non, è evidente che il sale della democrazia sia rappresentato dalla possibilità di alternanza delle forze politiche al Governo della Nazione, noi sosteniamo fortemente questo sano principio liberale, ma è altrettanto evidente che, se una forza politica, sia essa di maggioranza o di opposizione, propone una castroneria normativa - aberrante nel contenuto dei principi giuridici - non è Eticamente giusto dare voce a simili distorsioni che taluni vorrebbero formalizzare in Leggi dello Stato.

Alle Forze di Polizia non servono garanti dei diritti, perchè Esse (le Forze di Polizia) rappresentano lo Stato, i cittadini - anche i cittadini detenuti -, le garanzie Costituzionali e le Leggi ad Essa subordinate, anche quando politici, magari non troppo specchiati nelle loro azioni, criticano ferocemente l'operato in servizio dei Poliziotti. Anche in questi momenti difficili della vita istituzionale della Repubblica, le Forze di Polizia rappresentano l'argine che impedisce l'esondazione del fiume durante la piena.

Noi siamo i Garanti di noi stessi e della popolazione tutta. Senza distinzioni di nessuna natura, razza, sesso, credo politico o religioso. Noi dobbiamo essere certi che la dignità con la quale indossiamo la nostra Uniforme, non può essere svenduta per calcoli personali, sindacali, politici e/o elettorali.

Ringraziamo le forze politiche di opposizione che si interessano a noi, così come ringraziamo le forze politiche di maggioranza quando (forse poco) si interessano a noi. E' fondamentale operare in ambienti che tutelino la sicurezza dei Poliziotti, è fondamentale avere uno stipendio dignitoso, è fondamentale sentirsi parte integrante della Comunità ed essere rispettato per l'opera che si svolge. Ma il rispetto è sacro e noi per primi dobbiamo dare il buon esempio, le tutele degli appartenenti al Corpo sono delegate alle Organizzazioni Sindacali ... e qui una domanda si pone a gran voce: MA IL SINDACATO O I SINDACATI CHE PROPONGONO L'ISTITUZIONE DEL GARANTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA, SANNO FORSE INCOSCIAMENTE DI AVER FALLITO IL PROPRIO COMPITO?

Cari Colleghi iscritti e non, a tutti voi l'ardua sentenza.

Ad maiora, buon lavoro a tutti.

IL SEGRETARIO GENERALE

Giuseppe Di Carlo

https://www.fsa-cnpp.it/2020/07/17/no-al-garante-della-polizia-penitenziaria/



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